Il Bari scopre le carte: tutte le strategie del prossimo mercato
Un’altra bella botta cui dover far fronte quella che ha subito il Bari, con l’eliminazione alcune settimane fa dai Play Off. Sarà ancora Serie C l’anno prossimo, il terzo di fila, con la piazza biancorossa che è sempre più impaziente di rivedere la squadra giocare in grandi palcoscenici.
Difatti, gli ultimi campionati hanno dimostrato che non si doveva aver fretta di tornare a giocare tra le grandi, ma gestire tutto al meglio, con parsimonia e tranquillità. E quello che è successo anche quest’anno è la dimostrazione che servirà una pianificazione differente l’anno prossimo per poter puntare alla promozione.
Va detto che non è assolutamente semplice questo tipo di pianificazione: d’altronde è un po’ come giocare a poker, devi conoscere i tuoi avversari e far fruttare al meglio le carte che hai. Non si tratta della prima volta che la squadra si ritrova per così tanto tempo in terza divisione: era già successo negli anni Cinquanta e negli anni Settanta. Fatto sta che la piazza ora è assolutamente e giustificatamente ansiosa di tornare ad incidere nella massima divisione nazionale.
Forte delusione
La delusione per l’eliminazione contro la Feralpisalò è stata sicuramente tanta. Sembrava, ad un certo punto, che la squadra avrebbe potuto ribaltare in maniera determinante un periodo negativo, superando poi una prova difficilissima. Così non è stato. E questo ora ha pregiudicato la fiducia dei tifosi verso un gruppo che non rimarrà sicuramente nella storia di questo club.
Mercato in fermento
Ed il mercato già è in forte fermento. Ci sarebbero diverse possibili cessioni già preventivate dalla società: una di queste è quella del capitano Di Cesare. Addio a causa del mancato rinnovo del contratto. Stesso discorso per Antenucci, il quale in realtà ha un contratto fino al 2022, ma che è vicinissimo ad abbandonare la società. I due giocatori sono stati probabilmente quelli più presenti sotto il mirino della tifoseria, la quale li ha spesso tacciati di scarso impegno.
L’attaccante andrà via principalmente perché non si può sostenere più uno stipendio di questa entità, in una stagione che è comunque fallimentare e in cui ci sono diversi milioni di euro di debiti da dover risanare. Ed è proprio questo il problema del Bari, ora. È necessaria una gestione ottimale perché il monte ingaggi è altissimo, per la categoria e non più sostenibile. E sono tanti i giocatori che hanno uno stipendio elevato, e non sono in scadenza di contratto. Per esempio, Lollo, Sabbione e Perrotta sono legati alla società almeno fino al 2023.
Da capire il futuro di Semenzato, Andreoni, Frattali e Bianco, anch’essi ancora sotto contratto per un anno. Sono pochi i giocatori che si salvano dall’ira della tifoseria pugliese: possiamo citare Maita e Celiento, i quali dovrebbero rimanere. Stesso discorso per Cianci, Minelli e D’Ursi, questi, però, non hanno più vincoli contrattuali. E non si può sottovalutare il fatto che ci siano ancora tanti giocatori che ritorneranno da prestiti ad altre società, i quali sono ancora sotto contratto col club.